Se state cercando
un bel libro da regalare o da farvi regalare per Natale, vi consiglio un libro
italiano intitolato L’amica geniale, scritto dalla scrittrice Elena
Ferrante.Il romanzo che è
stato tradotto in olandese da Marijke van Laake è uscito in edizione
Paperback lo scorso agosto sotto il titolo di De geniale vriendin.
Elena Ferrante è
lo pseudonimo di una scrittrice o di uno scrittore di cui si ignora la vera
identità. Di lei si sa solo che sarebbe nata a Napoli, città che avrebbe
abbandonato presto per vivere a lungo all’estero. La scrittrice parla
della scelta dell’anonimato come del desiderio di autoconservazione a salvaguradia del proprio
privato. Infatti, la scrittrice è fermamente convinta che i suoi libri non
necessitino di una sua foto in copertina, né di presentazioni promozionali perché queste non aggiungerebbe loro
mai niente di decisivo.
“L’amica
geniale” è un romanzo affascinanate
e si vorrebbe che non finisse mai. E infatti non finisce poiché è il primo di
una trilogia che qui porta a compimento la narrazione dell’infanzia e
dell’adolescenza di Lia ed Elena e ci lascia di fronte a nuovi grandi mutamenti
che stanno per sconvolgere le loro vite e la loro amicizia.
La trama: a Torino, dove abita Elena , arriva una
telefonata da parte del figlio quarantenne di Lila, preoccupato per la
scomparsa della madre che non ha lasciato nessuna traccia di sé. Elena capisce
immediatamente che la scomparsa dell’amica è voluta e questa è l’occasione per
lei di ritovare la memoria lontana della loro amicizia. Decide di mettersi al
computer e inizia a raccontare la storia della sua amicizia con Lila. Siamo a
Napoli negli anni cinquanta: in un povero quartiere, abitato da fascisti e
monarchici oltre che da piccoli teppisti e ignoranti arricchiti e sullosfondo
c’è l’ombra della camorra. I giovani che vivono qui cercano di superare le
divisioni fra famiglie, di uscire dal quartiere e di affrancarsi da un destino
segnato. Nello svolgersi della narrazione si seguono le storie delle diverse
famiglie contrassegnate da amori, passioni, odi vendette e vita di vicinato. Ma
al centro di tutto c’è sempre la profonda amicizia fra due bambine prima e adolescenti
poi. Lila è povera e magra, figlia di uno scarparo possiede una intelligenza
rara e precoce, è la piú brava a scuola e la piú cattiva con i maschi e le
compagne. È molto invidiata dall’amica del cuore Elena, figlia di un usciere
comunale, diligente e studiosa, che riuscirá ad approdare con molti sacrifici e
ore di studio al liceo classico.
La scrittrice
scava a fondo la psicologia delle due bambine che crescono, che scoprono
l’amore, le buone letture, la politica, la morale, le rivalitá, le incomprensioni
e le separazioni. La loro amicizia si rivela, nel corso degli anni, sempre piú
solida, anzi trae alimento dalle reciproche differenze e dai diversi percorsi
individuali.
Elena ha la
possibilitá di affrancarsi dal ristretto orizzonte del quartiere dove è nata
con lo studio e la frequentazione delle scuole medie e del liceo. Lila invece
abbandona gli studi prima per inseguire il sogno della fabbricazione di scarpe
artigianali di pregio e poi per finire sposa a sedici anni con il salumiere del
quartiere in cui abita. Il romanzo finisce qui e ci rendiamo conto che per
arrivare alla conclusione che è l’inizio del racconto mancano esattamente
cinquanta anni. Aspettando il seguito sorge peró spontanea una domanda: ma
chi davvero fra le due è l’amica geniale?
( Fonte: InternetCorriere)
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