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mercoledì 26 novembre 2014

Zondag 23 November
Italiaanse 'Klassiekers in Kwadijk' - Concert 






































mercoledì 28 maggio 2014

Le meraviglie di Alice Rohrwacher vince al Festival di Cannes



E’uscito il 22 maggio nei cinema italiani , Le meraviglie di Alice Rohrwacher. Unico film italiano in concorso al Festival di Cannes che ha vinto il premio Grand Prix  e si é guadagnato ben 12 minuti di applausi del pubblico. Seppure Le meraviglie sia un film piccolo e semplice, nel senso però positivo delle parole, ha affascinato la giuria francese. 

 “Il mondo sta per finire", dice Wolfgang, il padre protagonista del film che guarda attorno a sé le paillette della tivvù che iniziano a contaminare anche la vita agreste che aveva ritagliato per sé e per la propria famiglia. Ma come puoi spiegarlo a un'adolescente in fiore, alle prese coi primi turbamenti amorosi e le prime ambizioni? Come puoi trattenerla alla tua quotidianità di sudore nei campi e giornate a smielare gli alverai, anche se tutto quello che hai e fai tu l'hai fatto per lei?
Nel film si delinea un sinuoso e strattonato rapporto padre-figlia, ed è anche una storia di passaggio all'età adulta. Si chiama Gelsomina la giovane protagonista e ha il volto della brava Maria Alexandra Lungu, genuinità pura. Il padre è Sam Louwyck, ballerino, coreografo e attore fiammingo.  In un angolo di campagna del Centritalia, probabilmente a Viterbo, tra Lazio e Umbria, probabilmente nei primi anni '90 (visto che la hit preferita di Gelsomina è T'appartengo di Ambra Angiolini), vive questa famiglia sui generis che parla con marcato accento locale, ma a volte anche in tedesco e in francese. Questa famiglia si aggrappa con ostinazione a uno stile di vita semplice e legato alla terra, che forse già non c'è più, ed è composta anche dalla madre Angelica (Alba Rohrwacher), dall'ospite Cocò (Sabine Timoteo) e da altre tre figlie: Marinella, Caterina e Luna.
Alice ci mostra la natura e la campagna nel suo aspetto più concreto e vero. La natura di Wolfgang e della sua famiglia piena di donne è libertà, è correre a piedi nudi, è dormire all'aria aperta, è fare il bagno al lago. Ma è anche assiduo lavoro quotidiano, è sveglia presto ogni mattina, è l'ossessione di cambiare il secchio del miele, è togliersi ogni giorno i pungiglioni dalla schiena. È un mondo che a un certo punto abbiamo rifuggito e a volte anche deriso, abbandonando campi e casolari.  Alice lo ricostruisce com'era, bellezza, ma anche tanta fatica, poco prima che finisse, prima che una procace donna vestita da fata, Milly Catena (Monica Bellucci), arrivasse con il suo concorso tv "Le meraviglie". O forse quel mondo era già finito.
Wolfgang è un padre perennemente arrabbiato, la sua presenza stizzita e cruda è quasi angosciante. Eppure è un padre che ama le sue figlie, di figli maschi mancati. E soprattutto ama Gelsomina, la primogenita, l'erede. A lei trasmette i segreti dell'apicultura, da lei si fa togliere i pungiglioni dalla schiena. È lei a svolgere i lavori nel magazzino della smielatura. Per certi versi è lei il capofamiglia. Ma quando arriva Martin, un ragazzino protagonista di un programma di rieducazione, l'equilibrio sembra rompersi. Ora c'è un maschio in famiglia. E intanto Gelsomina cresce ma Wolfgang non lo vuole accettare. Gelsomina non vuole più un cammello, il suo sogno da bambina, ma il padre non lo sa capire.  Le meraviglie descrive questo equilibrio che ha sobbalzi ma radici profonde con attenzione di sguardo, in particolari che racchiudono al tempo stesso poesia e visione documentaristica. 
(Fonte internet)

venerdì 25 aprile 2014

25 Aprile Festa della Liberazione e Festa del Bocolo a Venezia


Il 25 aprile in Italia è la Festa della Liberazione, si ricorda cioè l'anniversario della liberazione dal nazifascismo.
Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945), dopo il 1943, l'Italia si ritrovò divisa in due: al nord Benito Mussolini e i Fascisti avevano costituito la Repubblica Sociale Italiana, vicina ai tedeschi e al Nazismo di Hitler, mentre al sud si formò in opposizione il governo Badoglio, in collaborazione con gli Alleati americani e inglesi.
Per combattere il dominio nazifascista si era organizzata la Resistenza, formata dai Partigiani. Questi erano uomini, donne, giovani, anziani, preti, militari, persone di diversi ceti sociali, diverse idee politiche e religiose, ma che avevano in comune la volontà di lottare personalmente, ognuno con i propri mezzi, per ottenere in patria la democrazia e il rispetto della libertà individuale e l'uguaglianza.


Il 25 aprile 1945 i Partigiani, supportati dagli Alleati, entrarono vittoriosi nelle principali città italiane, mettendo fine al tragico periodo di lutti e rovine e dando così il via al processo di liberazione dell'Italia dall'oppressione fascista.
Qualche anno dopo, dalle idee di democrazia e libertà, è nata la Costituzione Italiana.





Il 25 aprile peró a Venezia non è solo la Festa della liberazione. Proprio in quel giorno si celebra il Santo Patrono San Marco, ed è usanza regalare una bocciolo di rosa a tutte le donne, tanto che ormai è anche chiamata la Festa del Bocolo (da bocciolo di rosa). Questa tradizione nasce da due storie che si perdono nella notte dei tempi e che hanno assunto ormai il sapore della leggenda.

La LEGGENDA DEL BOCCOLO risale ai tempi del Doge Orso I Partecipazio (864-829). La figlia di quest’ultimo, Maria, nota per la sua bellezza, si innamora di un trovatore, Tancredi, ma le umili origini dell’amato non permettevano ai due di coronare il loro sogno d’amore. Maria suggerisce a Tancredi di partire per combattere contro gli infedeli, con la speranza che torni glorioso e famoso. La fama delle gesta di Tancredi in Terra Santa arrivano ben presto anche a Venezia, che ormai aspettava il ritorno del giovane in patria per accoglierlo con tutti gli onori riservati agli eroi. Ma un brutto giorno Tancredi muore in battaglia e si accascia su un rosaio, macchiando con il proprio sangue un boccolo di rosa. Privo ormai di forze riesce a consegnare il fiore ad un messo che lo porta a Maria. Straziata dal dolore, la giovane si ritira nelle sue stanze : la mattina seguente viene trovata morta con il boccolo di rosa posato sul cuore. Era il 25 aprile, giorno in cui a Venezia si festeggia San Marco.
Secondo l’altra leggenda la tradizione del bocolo discende invece dal roseto che nasceva accanto la tomba dell’Evangelista. Il roseto sarebbe stato donato a un marinaio della

Giudecca di nome Basilio quale premio per la sua grande collaborazione nella trafugazione delle spoglie del Santo.

In occasione della Festa di San Marco 2014, Venezia Rivelata ha organizzato una performance artistica collettiva in Piazza San Marco che prevede la formazione di un “bòcolo di rosa” formato da circa 1200 veneziani che volontariamente parteciperanno.
Sara’ una performance davvero indiminticabile, destinata a rimanere nella memoria collettiva. Oggi 25 aprile giorno del Bocolo e del Santo patrono di Venezia San Marco nell’omonima piazza si formerá un grande quadro vivente composto da 1200 veneziani che grazie ad abiti colorati disegneranno con i loro corpi un grandioso bocciolo di rosa rossa che partirá dalla base del campanile e adornerá la piazza intera. Da questa performance artistica collettiva sará ricavata un’immagine fotogafica realizzata con inquadratura aerea, destinata a fare il giro del mondo. L’obbiettivo é di lanciare un messaggio forte: Venezia non é un parco divertimenti, ma una cittá viva, orgogliosa del suo passato ma anche proiettata nel futuro. Il bocolo vivente in Piazza sará il momento piú spettacolare di “Venezia rivelata”, il progetto nato dall’inventiva dello scrittore Alberto Toso Fei e dall’artista bodypainter Elena Tagliapietra. La spettacolare rosa rossa sará creata nel primo pomeriggio di oggi 25 aprile dai partecipanti all’evento che indosseranno una maglietta/camicia rossa ( che creerá il fiore) , verde (stelo e foglie) o marrone (spine). Mentre i partecipanti si sistemeranno in posizione, lo scrittore Toso Fei effettuerá un flash reading raccontando al microfono in pochissimi minuti la storia del bocolo, il bocciolo di rosa rossa che il 25 aprile ogni veneziano, ormai da mille anni, dona alla sua amata.
(fonti internet, gazzettino)