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venerdì 6 dicembre 2013

Un libro italiano per Natale


Se state cercando un bel libro da regalare o da farvi regalare per Natale, vi consiglio un libro italiano intitolato L’amica geniale, scritto dalla scrittrice Elena Ferrante.Il romanzo che è stato tradotto in olandese da Marijke van Laake è uscito in edizione Paperback lo scorso agosto sotto il titolo di De geniale vriendin.



Elena Ferrante è lo pseudonimo di una scrittrice o di uno scrittore di cui si ignora la vera identità. Di lei si sa solo che sarebbe nata a Napoli, città che avrebbe abbandonato presto per vivere a lungo all’estero. La scrittrice parla della scelta dell’anonimato come del desiderio di autoconservazione a salvaguradia del proprio privato. Infatti, la scrittrice è fermamente convinta che i suoi libri non necessitino di una sua foto in copertina, né di presentazioni promozionali perché queste non aggiungerebbe loro mai niente di decisivo.

“L’amica geniale” è un romanzo affascinanate e si vorrebbe che non finisse mai. E infatti non finisce poiché è il primo di una trilogia che qui porta a compimento la narrazione dell’infanzia e dell’adolescenza di Lia ed Elena e ci lascia di fronte a nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e la loro amicizia.

La trama: a Torino, dove abita Elena , arriva una telefonata da parte del figlio quarantenne di Lila, preoccupato per la scomparsa della madre che non ha lasciato nessuna traccia di sé. Elena capisce immediatamente che la scomparsa dell’amica è voluta e questa è l’occasione per lei di ritovare la memoria lontana della loro amicizia. Decide di mettersi al computer e inizia a raccontare la storia della sua amicizia con Lila. Siamo a Napoli negli anni cinquanta: in un povero quartiere, abitato da fascisti e monarchici oltre che da piccoli teppisti e ignoranti arricchiti e sullosfondo c’è l’ombra della camorra. I giovani che vivono qui cercano di superare le divisioni fra famiglie, di uscire dal quartiere e di affrancarsi da un destino segnato. Nello svolgersi della narrazione si seguono le storie delle diverse famiglie contrassegnate da amori, passioni, odi vendette e vita di vicinato. Ma al centro di tutto c’è sempre la profonda amicizia fra due bambine prima e adolescenti poi. Lila è povera e magra, figlia di uno scarparo possiede una intelligenza rara e precoce, è la piú brava a scuola e la piú cattiva con i maschi e le compagne. È molto invidiata dall’amica del cuore Elena, figlia di un usciere comunale, diligente e studiosa, che riuscirá ad approdare con molti sacrifici e ore di studio al liceo classico.
La scrittrice scava a fondo la psicologia delle due bambine che crescono, che scoprono l’amore, le buone letture, la politica, la morale, le rivalitá, le incomprensioni e le separazioni. La loro amicizia si rivela, nel corso degli anni, sempre piú solida, anzi trae alimento dalle reciproche differenze e dai diversi percorsi individuali.
Elena ha la possibilitá di affrancarsi dal ristretto orizzonte del quartiere dove è nata con lo studio e la frequentazione delle scuole medie e del liceo. Lila invece abbandona gli studi prima per inseguire il sogno della fabbricazione di scarpe artigianali di pregio e poi per finire sposa a sedici anni con il salumiere del quartiere in cui abita. Il romanzo finisce qui e ci rendiamo conto che per arrivare alla conclusione che è l’inizio del racconto mancano esattamente cinquanta anni. Aspettando il seguito sorge peró spontanea una domanda: ma chi davvero fra le due è l’amica geniale? 
( Fonte: InternetCorriere)