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mercoledì 28 maggio 2014

Le meraviglie di Alice Rohrwacher vince al Festival di Cannes



E’uscito il 22 maggio nei cinema italiani , Le meraviglie di Alice Rohrwacher. Unico film italiano in concorso al Festival di Cannes che ha vinto il premio Grand Prix  e si é guadagnato ben 12 minuti di applausi del pubblico. Seppure Le meraviglie sia un film piccolo e semplice, nel senso però positivo delle parole, ha affascinato la giuria francese. 

 “Il mondo sta per finire", dice Wolfgang, il padre protagonista del film che guarda attorno a sé le paillette della tivvù che iniziano a contaminare anche la vita agreste che aveva ritagliato per sé e per la propria famiglia. Ma come puoi spiegarlo a un'adolescente in fiore, alle prese coi primi turbamenti amorosi e le prime ambizioni? Come puoi trattenerla alla tua quotidianità di sudore nei campi e giornate a smielare gli alverai, anche se tutto quello che hai e fai tu l'hai fatto per lei?
Nel film si delinea un sinuoso e strattonato rapporto padre-figlia, ed è anche una storia di passaggio all'età adulta. Si chiama Gelsomina la giovane protagonista e ha il volto della brava Maria Alexandra Lungu, genuinità pura. Il padre è Sam Louwyck, ballerino, coreografo e attore fiammingo.  In un angolo di campagna del Centritalia, probabilmente a Viterbo, tra Lazio e Umbria, probabilmente nei primi anni '90 (visto che la hit preferita di Gelsomina è T'appartengo di Ambra Angiolini), vive questa famiglia sui generis che parla con marcato accento locale, ma a volte anche in tedesco e in francese. Questa famiglia si aggrappa con ostinazione a uno stile di vita semplice e legato alla terra, che forse già non c'è più, ed è composta anche dalla madre Angelica (Alba Rohrwacher), dall'ospite Cocò (Sabine Timoteo) e da altre tre figlie: Marinella, Caterina e Luna.
Alice ci mostra la natura e la campagna nel suo aspetto più concreto e vero. La natura di Wolfgang e della sua famiglia piena di donne è libertà, è correre a piedi nudi, è dormire all'aria aperta, è fare il bagno al lago. Ma è anche assiduo lavoro quotidiano, è sveglia presto ogni mattina, è l'ossessione di cambiare il secchio del miele, è togliersi ogni giorno i pungiglioni dalla schiena. È un mondo che a un certo punto abbiamo rifuggito e a volte anche deriso, abbandonando campi e casolari.  Alice lo ricostruisce com'era, bellezza, ma anche tanta fatica, poco prima che finisse, prima che una procace donna vestita da fata, Milly Catena (Monica Bellucci), arrivasse con il suo concorso tv "Le meraviglie". O forse quel mondo era già finito.
Wolfgang è un padre perennemente arrabbiato, la sua presenza stizzita e cruda è quasi angosciante. Eppure è un padre che ama le sue figlie, di figli maschi mancati. E soprattutto ama Gelsomina, la primogenita, l'erede. A lei trasmette i segreti dell'apicultura, da lei si fa togliere i pungiglioni dalla schiena. È lei a svolgere i lavori nel magazzino della smielatura. Per certi versi è lei il capofamiglia. Ma quando arriva Martin, un ragazzino protagonista di un programma di rieducazione, l'equilibrio sembra rompersi. Ora c'è un maschio in famiglia. E intanto Gelsomina cresce ma Wolfgang non lo vuole accettare. Gelsomina non vuole più un cammello, il suo sogno da bambina, ma il padre non lo sa capire.  Le meraviglie descrive questo equilibrio che ha sobbalzi ma radici profonde con attenzione di sguardo, in particolari che racchiudono al tempo stesso poesia e visione documentaristica. 
(Fonte internet)